Thursday 29 November 2007

MINCEPIES (TORTINE NATALIZIE ALLA FRUTTA SPEZIATA)


Waiting for Christmas 2007


Partecipo volentieri all’iniziativa di FrancescaV “Aspettando Natale” con un dolcetto classicissimo inglese (questi Brits ogni tanto sfornano qualcosa di buono ;-)).

Così come per noi Italiani panettone e pandoro sono un cardine della tradizione natalizia, sulle tavole degli Inglesi non mancano mai le Mincepies (o Christmas Pies), delle deliziose tortine di pasta frolla ripiena di frutta speziata intrisa di brandy.
La tradizione risale al sedicesimo secolo, l’ingrediente fondamentale per le Mincepies è la cosiddetta Mincemeat una conserva di frutta fresca e secca (mele, uvetta, ciliegie, scorza di arancia, limone e ribes), con cannella e chiodi di garofano, macerata nel rum o brandy.
Mincemeat, come gli anglofoni fra voi sapranno, letteralmente significa “carne macinata” e questo perchè in passato si univano al composto di frutta anche sugna e carne di manzo tritata (era un altro modo di conservare la carne in assenza di frigoriferi – date un’occhiata al bel sito di Ivan Day per qualche curiosità storica). Oggi quella in commercio contiene solo frutta e grassi vegetali.

Per i passaggi fotografati andate qui


** Aggiungo un po’ di folklore wikipedia-style:

  • Le mincepies sarebbero il piatto preferito di Babbo Natale e la notte della vigilia si dovrebbe lasciarne una o due su un piattino, insieme ad un bicchiere di sherry e ad una carota per Rudy la Renna.
  • Secondo la tradizione inglese la mincemeat va rimestata sempre in senso orario o porta sfortuna per il nuovo anno.
  • Si pensa che mangiare almeno una mincepie durante ognuno dei 12 giorni del Natale porti fortuna.
  • La stella che tradizionalmente viene messa sopra la mincepie altro non è se non la stella cometa che annuncia la nascita di Gesù Bambino.
  • Sempre secondo la tradizione quando si assaggia la prima mincepie della stagione bisogna esprimere un desiderio, inoltre le mincepies vanno sempre mangiate in silenzio.



Ingredienti (per circa una dozzina di mincepies):

  • 400 g circa di Mincemeat
  • Zucchero semolato e a velo per decorare


Pasta Frolla alle Mandorle

  • 300 g di farina
  • 30 g di mandorle macinate
  • 180g di burro
  • 85 g di zucchero a velo
  • 1 presa di sale
  • Un cucchiaio scarso di estratto di vaniglia
  • Scorza grattugiata di un limone non trattato
  • 1 tuorlo
  • 2 o 3 cucchiai di latte

***

Preparare la pasta frolla alle mandorle.
In una ciotola grande setacciare la farina, il sale e lo zucchero a velo e mescolare alla farina di mandorle. Aggiungere il burro freddo a tocchetti e con la punta delle dita incorporarlo alla farina. Quando l’impasto ha più o meno l’aspetto di una crumble sbattere in una ciotolina il tuorlo con un paio di cucchiai di latte ed aggiungerlo all’impasto (per la quantità di latte regolarsi in base alla durezza dell’impasto e alla grandezza del tuorlo).
Unire l’estratto di vaniglia e la scorza grattugiata del limone ed impastare bene il tutto.
Fare una palla, avvolgerla con della pellicola e lasciarla riposare in frigorifero per una mezz’ora.
Passato questo tempo, pre-riscaldare il forno a 180° C ed imburrare degli stampini da muffin.
Infarinare il piano di lavoro e con due terzi della pasta stendere una sfoglia di 3 millimetri circa. Ritagliare dei cerchi sufficientemente grandi per rivestire gli stampini da muffin.
Bucherellare il fondo delle tartellette e riempirle quasi sin all’orlo con una cucchiaiata generosa di mincemeat.
Stendere la rimanente pasta frolla e ritagliare i coperchi per le tartellette che andranno incisi al centro per permettere al vapore di uscire. In alternativa, con degli stampini appositi ricavare una stella di pasta e metterla sopra la frutta.
Infornare le mincepies a 180° C per 15-20 minuti circa. Servirle calde o fredde, spolverate con dello zucchero a velo.

Thursday 22 November 2007

DULCE DE LECHE






















Anni di convivenza con un gruppetto di Argentini gaudenti mi è valsa una inguaribile dipendenza da dulce de leche, crema mou, toffee o marmellata di latte che dir si voglia.

Se qualcuno di voi si ricorda una vecchia pubblicità delle Alpenliebe dove, in una baita lassù sulle montagne, si rimestava una crema goduriosissima che poi veniva condensata nella magica caramellina mou (quella baita e la casa del nonno della Valle degli Orti, mi ci sarei trasferita subito) Beh, io ho fantasticato su quella crema fin quando non ho assaggiato il dulce de leche e ho capito di averla finalmente trovata.

Si può usare per farcire torte, biscotti, crepes, per la banoffee pie e tutte le sue varianti o in purezza a cucchiaiate quando si ha bisogno di coccole.

In cottura il latte si riduce molto quindi se programmate di farne molti vasetti regolatevi di conseguenza.


Ingredienti (per poco più di un vasetto da 250 g):

  • 1 litro di latte intero
  • 300 g di zucchero
  • Una stecca di vaniglia
  • 1 pizzico di bicarbonato

In una pentola grande e dal fondo spesso mescolare tutti gli ingredienti e portare ad ebollizione. Abbassare la temperatura e lasciar sobbollire a fuoco dolce per 1-3 ore (dipende dalla quantità di latte, si può fare metà dose). Il latte inizierà ad ispessirsi e ad assumere un delicato color nocciola. A questo punto tenere d’occhio la crema, rimestando spesso e facendo la prova piattino come con una normale marmellata. Attenzione a non farla cuocere troppo o si solidifica e acquista una consistenza caramellosa.

Quando la crema raggiunge la densità voluta, invasarla in vasetti sterilizzati, capovolgere i vasetti e lasciar raffreddare.

Si conserva per circa 4 mesi. Una volta aperta si tiene in frigorifero e si consuma entro un mesetto.

Tuesday 20 November 2007

FINTI GNOCCHI ALLA ROMANA CON SUGO DI PANCETTA

Un modo simpatico per riciclare gli avanzi di polenta. Non esattamente un piatto light ma si sa che in inverno qualche caloria in più ci sta - dovremo pur far fronte ai rigori del Novembre londinese ;-)

Ingredienti:

  • 300 g di polenta istantanea (lo so, i puristi della polenta mi lanceranno un anatema ma la prospettiva di rimestare polenta nel paiolo in rame per ore era fuori discussione)
  • 1200 ml di brodo vegetale (o acqua)
  • 50 g di burro
  • Parmigiano o pecorino grattugiato
  • Sale e pepe
Per il sugo:
  • 200 g di pancetta tagliata a cubetti
  • Mezza cipolla tritata finemente
  • Uno spicchio d’aglio
  • 1 barattolo di pomodori pelati
  • Un pizzico di peperoncino rosso
  • Due foglie di alloro

Preparare la polenta nel modo preferito (io – metodo assolutamente poco ortodosso - porto ad ebollizione il brodo, aggiungo la polenta a pioggia, faccio cuocere per tre minuti e quindi manteco con una noce di burro e un paio di cucchiai di parmigiano).

Stenderla su una leccarda rivestita con un foglio di carta forno, appiattirla in modo uniforme fino ad uno spessore di circa 1 cm/1 cm e mezzo e lasciarla raffreddare e solidificare.

Qualora si abbiano già degli avanzi di polenta tagliarla a fette spesse ed il più possibile regolari.

Nel frattempo preparare il sugo con la pancetta.

Mettere i cubetti di pancetta in una pentola a fuoco basso, in modo che il grasso si sciolga, aggiungere la mezza cipolla tritata finemente e lo spicchio d’aglio intero. Quando la pancetta è croccante e la cipolla morbida aggiungere i pomodori pelati tagliati a pezzettoni, l’alloro e se piace un pizzico di peperoncino rosso.

Aggiustare di sale (occhio che con la pancetta il sugo è già piuttosto saporito) e far cuocere per una ventina di minuti.

Dalla polenta fredda e solidificata ritagliare dei cerchi del diametro di circa 6 cm. Disporli su di una pirofila, cospargere con abbondante parmigiano o pecorino grattugiato (io ho aggiunto anche dei pezzettini di cheddar stagionato), fiocchetti di burro e terminare col sugo alla pancetta.

Far gratinare in forno caldo per 15 minuti e servire.

Monday 12 November 2007

IL PANE SENZA IMPASTO



Questo deve essere il re dei pani barbatrucco, disegnato appositamente per dare la massima resa con il minimo sforzo (si potrebbe ribattezzare lazy-bum bread). Il bello è che produce una pagnotta strepitosa, di quelle rustiche e ruvide da sembrar cotta nel forno a legna. Va iniziato a preparare con un giorno di anticipo poiché necessita di 18-24 ore di lievitazione ma l’impegno che richiede è veramente minimo (per le varie sequenze potete dare un’occhiata ai passaggi fotografati di Cindystar o a questo video ). Ringrazio Cindy e Simonetta per tutti i suggerimenti.

** Comidademama mi ha appena illuminato sull'identità del creatore della ricetta, Jim Lahey della Sullivan St. Bakery di New York. A lui va la mia stima incondizionata. Qui potete ammirare the man himself all'opera.

Ingredienti:

  • 500 g di farina (io uso una farina di forza ma qualsiasi combinazione va bene)
  • 2,5 g di lievito di birra fresco (o 1 grammo di lievito di birra liofilizzato)
  • 1 cucchiaino abbondante di sale
  • 350 ml d’acqua tiepida.

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola grande mescolare la farina col sale. Unire l’acqua col lievito, mescolare velocemente con le mani o con una forchetta. L’impasto è molto morbido e appiccicoso. Coprire la ciotola con un foglio di pellicola e lasciar lievitare l’impasto a temperatura ambiente (circa 20°C) dalle 18 alle 24 ore.

Il giorno dopo l’impasto sarà aumentato di volume e apparirà come un blob molliccio e alveolato.

Rovesciare il blob su un piano abbondantemente infarinato. Spolverarlo con altra farina, quindi tirare quattro lembi di impasto e ripiegarli su se stessi. Coprire con un foglio di pellicola e lasciar riposare per circa 15 minuti.

Trascorso questo tempo cospargere la superficie dell’impasto con semini a piacere (sesamo, girasole, zucca, papavero etc.), semolino o polenta. Trasferire l’impasto o in una ciotola (che andrà coperta) o in un canovaccio (in cui l’impasto verrà arrotolato) e far proseguire la lievitazione per altre due ore.

Pre-riscaldare il forno a 230°C e mettervi dentro a riscaldare una pirofila dai bordi alti e col coperchio (la pirofila può essere in qualsiasi materiale, ghisa, pirex etc.).

Rovesciare il blob (occhio che è molle molle e scappa da tutte le parti) nella pirofila bollente. Coprire col coperchio e infornare per circa 30-40 minuti sempre a 230°C. Rimuovere il coperchio e continuare la cottura per altri 10-15 minuti (io tolgo direttamente la pagnotta dalla pirofila e l’appoggio sulla griglia del forno).

Sfornare la magica pagnotta barbatrucco e lasciarla raffreddare prima di tagliarla.

Friday 9 November 2007

Il BURRO FATTO IN CASA!

Accolgo l’invito di Tatiana e mi cimento anch’io nella fabbricazione casalinga del burro.

Sistema rapidissimo e semplicissimo, serve solo della buona panna fresca e un frullino (possibilmente elettrico). Mi sento un po’ Heidi nella baita del nonno, ma la soddisfazione di fare il burro con le proprie mani è impagabile.

Ingredienti:

  • Panna fresca da montare di buona qualità

Si comincia col montare la panna. Dopo qualche minuto la panna montata comincerà a cambiare consistenza e colore, continuate a montare fin quando non vedrete comparire del liquido acquoso, pochi secondi ancora e vedrete formarsi i fiocchi di burro.

A questo punto spegnere il frullino e con le mani compattare fra loro i fiocchi di burro in una massa solida (ci si può aiutare anche con un colino ma a dargli una palpatina con le mani c’è più gusto;-)). Sciacquare il burro sotto acqua corrente molto fredda, strizzando per far uscire gli ultimi residui di siero. Il burro è pronto. Niente di più semplice e il sapore è divino!

Saturday 3 November 2007

ZUPPA DI LENTICCHIE PICCANTE

A Londra ha cominciato a far freddo e la sera vien voglia intrugli caldi e brodosi e di pentoloni di dimensioni industriali che borbottano sul fuoco trasformando la cucina in una sauna odorosa di vapore e tepore.

Oggi ho sperimentato un modo diverso di preparare le lenticchie, vien fuori una zuppa profumatissima, speziata e piccante. La ricetta proviene da VideoJug nella sezione sulla cucina indiana. Ho cambiato alcune cose, la quantità d’olio che mi sembrava eccessiva e la quantità delle lenticchie, che al contrario mi sembrava troppo esigua (credo abbiano fatto un errore di battitura).
E’ un'ottima zuppa, ve la consiglio.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 350 g di lenticchie (io ho usato le Puy, piccole, scure e peperine)
  • 4 pomodori medi (o nel mio caso una quindicina di pomodorini ciliegia)
  • 50 ml d’olio extra vergine di oliva
  • 2 o 3 spicchi d’aglio
  • 1 cucchiaio raso di cumino
  • 1 cucchiaio raso di paprika dolce
  • 1/2 cucchiaino di peperoncini secchi piccanti tritati o in polvere (qui regolatevi in base ai vostri gusti e a quanto tollerate il piccante)
  • Circa un litro d’acqua
  • Un mazzetto di prezzemolo
  • Sale

Tritare l’aglio e tagliare i pomodori a cubetti di circa 1 cm. Sciacquare le lenticchie sotto l’acqua corrente.

In una pentola capiente riscaldare l’olio a temperatura media, aggiungere l’aglio, il cumino, la paprika e il peperoncino e cuocere per circa 1 minuto.

Unire i pomodori, alzare la temperatura al massimo e cuocere per circa 3 minuti.

Unire le lenticchie, far insaporire per qualche minuto e coprire con il litro d’acqua.

Quando la zuppa comincia a bollire abbassare la temperatura al minimo, coprire con un coperchio e lasciar sobbollire per circa 30-40 minuti o fino a quando le lenticchie sono cotte.

A fine cottura aggiustare di sale e aggiungere abbondante prezzemolo tritato.